Generalità ed epidemiologia

Per disfunzione erettile (DE) si intende la ricorrente o persistente incapacità di ottenere e/o mantenere un’erezione tale da consentire rapporti sessuali soddisfacenti.

Nel 1993 la NIH Consensus Conference l’ha definita come “incapacità a ottenere e/o mantenere un’erezione peniena sufficiente per un rapporto sessuale soddisfacente, che perduri da almeno 3 mesi”. Il sintomo può essere una difficoltà a raggiungere un’erezione atta ad un rapporto sessuale completo, o l’’impossibilità/difficoltà a mantenere l’erezione normale per tutta la durata del rapporto.

La disfunzione erettile può accompagnarsi o no a calo del desiderio sessuale o ad altri disturbi della sfera sessuale, come per esempio dell’eiaculazione. Può comparire a tutte l’età, dalla giovinezza alla vecchiaia; per alcuni uomini può essere un problema occasionale ( collegata ad un disturbo fisico momentaneo o a problemi psico-emotivi)mentre per altri diventa un problema frequente. La disfunzione erettile è tuttavia una condizione da non sottovalutare poiché spesso può rappresentare un campanello d’allarme per altre patologie, talvolta anche gravi.

La DE rappresenta una patologia di rilevante impatto sociale: si calcola che, in Italia, il 13% degli uomini, ossia circa 3 milioni, siano affetti almeno in parte da DE. Altri studi, condotti su campioni più ampi di popolazione hanno rilevato in oltre il 50% dei casi presenza di DE se si considerano anche le forme lievi-moderate. L’incidenza di DE aumenta con l’età, passando progressivamente dall’ 1,7% nei pazienti di età inferiore ai 50 anni al 48,3% nei pazienti di età maggiore di 70 anni; in alcune categorie di pazienti come i fumatori ed i diabetici queste percentuali aumentano esponenzialmente poiché aumentano i fattori di rischio che sono alla base del disturbo

Eziologia

  • Componente psichica: la funzione erettile può essere influenzata da paure, eventi traumatici, eventi specifici o situazioni legate alla partner, così come regole imposte dalla società o educazione ricevuta, accompagnandosi ad altri disturbi della sessualità come calo della libido o disturbi eiaculatori.
  • Componente relazionale: il corretto verificarsi dell’erezione peniena è condizionato dalla relazione tra i due partner e tutta una serie di fattori interessanti entrambi i componenti della coppia possono determinare un circolo vizioso che altera la relazione di coppia.
  • Componente organica: Vascolare, Neurogena, Ormonale.

Sotto il profilo eziopatologico almeno il 70% dei casi di DE dipende da cause di carattere organico. Sicuramente un ruolo molto importante è rivestito da stili di vita sbagliati (l’obesità, la vita sedentaria, il fumo di sigarette), condizioni metaboliche (il diabete, l’ ipecolesterolemia), l’assunzione cronica di diversi medicinali (per esempio i Beta-bloccanti per il controllo dell’ipertensione) o le conseguenze di molti interventi chirurgici.

È importante sottolineare come talvolta l’insorgenza improvvisa di DE possa costituire un campanello d’allarme per la salute generale dell’individuo, in quanto essendo di origine vascolare, la DE può rappresentare un precoce esordio di angiosclerosi che può antecedere un episodio di ischemia maggiore, in sede coronarica o carotidea, altresì può essere sintomo di esordio della microangiopatia diabetica. Ad ogni modo in base ai recenti studi si può affermare che la disfunzione erettile nella maggior parte dei casi si può considerare una patologia multifattoriale in cui le varie componenti si influenzano reciprocamente.

Diagnosi

Sebbene per molti uomini sia difficile affrontare il problema, per tutta una serie di motivi di origine culturale e sociale,  in presenza di questo sintomo è fondamentale parlare in primis con il proprio medico curante che ricercherà nella storia medica del paziente eventuali fattori di rischio, lo sottoporrà agli esami di base e se non individuata la possibile causa lo indirizzerà allo specialista Urologo/Andrologo per la soluzione clinica del problema.

È molto importate prima di eseguire esami strumentali per la diagnosi di DE individuare possibili fattori di rischio (abitudini di vita, uso di droghe, presenza di malattie croniche assunzione di farmaci, interventi chirurgici subiti) o di rilevanti componenti psicologiche o relazionali tali da richiedere una consulenza specialistica. Gli esami di laboratorio su sangue e urine possono essere utili per determinare le condizioni generali ed indagare eventuali disfunzioni ormonali, come il calo del testosterone, che interferiscono con la capacità erettile.

Tra gli esami strumentali utili alla diagnosi della disfunzione erettile vi è l’ecocolordoppler penieno dinamico, che consente uno studio morfo-funzionale del pene. L’esame consiste in un’ecografia del pene in condizioni di flaccidità e di erezione farmaco-indotta, e consente di verificare il tempo di reazione per ottenere l’erezione ed il tempo di cessazione e/o riduzione della stessa. Verranno inoltre esaminate dallo specialista l’eventuale esistenza di alterazioni genitali, congenite o acquisite, di problemi ormonali, neurologici o di patologie prostatiche.

Terapia

Il trattamento della disfunzione erettile prevede diverse soluzioni, che dipendono dalle cause del disturbo.

La più comune forma di trattamento per un paziente affetto da disturbi dell’erezione è quella di individuare e possibilmente modificare o rimuovere tutte le condizioni a rischio per la salute sessuale, siano esse rappresentate da errate abitudini di vita, eccessi alimentari o infine assunzioni di droghe o di medicinali che comportino effetti collaterali deprimenti la funzione erettile.

Il primo aspetto da considerare nella prevenzione della disfunzione erettile è sicuramente lo stile di vita, partendo dalle abitudini alimentari per finire a quelle voluttuarie.  Una dieta non equilibrata, la non assunzione di frutta e verdura, l’eccessivo consumo di alimenti grassi, elaborati e salati, possono risultare dannosi non solo per la salute in generale e cardiovascolare, ma anche per quella sessuale.

Fondamentale nella prevenzione del deficit erettile è il mantenimento di idonei valori di colesterolo plasmatico e di pressione arteriosa, considerando che spesso le stesse terapie antipertensive possono provocare o peggiorare un disturbo dell’erezione. Necessario e utile è ridurre al minimo il consumo di alcolici, superalcolici e fumo e praticare un’attività fisica regolare, preferibilmente di tipo aerobico.

In caso di disfunzione erettile su base psicologica e/o comportamentale e/o relazionale, è necessario intervenire a diversi livelli, ma anche e soprattutto attraverso una terapia psico-sessuologica, da intraprendere eventualmente in coppia. In molti casi, tuttavia non risulta possibile riconoscere una sicura causa di DE, così lo specialista è costretto a proporre una terapia sintomatica che permetta al paziente di ottenere erezioni valide.

Sicuramente inibitori selettivi delle fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5i) sono il trattamento di prima linea della DE. L’azione di tutti questi farmaci consiste nel migliorare l’afflusso e l’intrappolamento del sangue all’interno dei corpi cavernosi (le strutture erettili del pene), e determinando una migliore qualità dell’erezione. Questi farmaci “potenziano” la dinamica fisiologica dell’erezione e quindi agiscono solo in presenza di un adeguato stimolo sessuale: ciò si traduce in una ottima accettazione da parte del paziente e della partner.

Esiste anche la possibilità di una terapia farmacologica autoiniettiva, che consiste nell’iniettare un farmaco (prostaglandina E1 ) direttamente in uno dei corpi cavernosi con un ago piccolissimo, per indurre un’erezione in 10-30 minuti.

Le onde d’urto

A fronte delle precedenti opzioni terapeutiche sintomatiche, che cioè funzionano solo per il periodo di azione del farmaco assunto, si è affacciata negli ultimi anni in campo andrologico una nuova opzione terapeutica con possibilità curative e quindi di ripristino definitivo della funzione erettile.

La tecnologia delle onde d’urto è stata sviluppata in Israele alcuni anni fa ed è una terapia fisica utilizzata già in altri distretti corporei: per esempio per il trattamento della calcolosi renale o come terapia antalgica. Le onde d’urto sono onde acustiche ad alta energia che, in questo caso, vengono applicate a bassa intensità e focalizzate sul pene in sedute che durano circa quindici minuti e che vanno ripetute per un totale di sei trattamenti complessivi nel corso di 5 settimane di trattamento. Le onde d’urto stimolano un fenomeno chiamato “neo-angiogenesi”, cioè la graduale crescita di nuovi vasi sanguigi che potenziano la circolazione peniena guarendo i pazienti interessati.

Il trattamento è assolutamente non invasivo, non richiede anestesia locale, non comporta rischi, dolore o effetti collaterali e ha effetti positivi anche sul dolore cronico delle patologie del pavimento pelvico. In base ai diversi e numerosi studi che sono stati effettuati sull’argomento la soddisfazione dei pazienti è stata del 75-80%, riuscendo ad ottenere erezioni soddisfacenti senza altre terapie farmacologiche o, nel caso di pazienti che non rispondevano alla terapia farmacologica questi sono ritornati ad avere erezioni  soddisfacenti con l’ausilio dei farmaci che prima non avevano alcun effetto.